Chiesa di San Vincenzo
La chiesa di S. Vincenzo è stata edificata a San Vincenzo Ferreri nel sec. XVII per volontà di Vincenzo III La Grua. Alla costruzione contribuì anche il popolo carinese attraverso il pagamento di una tassa sul grano e la carne. La chiesa venne rifatta nel ‘700, per cui oggi appare nel suo stile neoclassico. All’interno, la volta e le pareti dell’unica ampia navata, sottoposte ad un profondo rifacimento alla fine del XVIII, appaiono completamente ricoperte da decorazione a stucchi bianchi e dorati di festoni, putti e grottesche di gusto neoclassico.
A separare l’aula della Chiesa dagli ambienti un tempo riservati alle monache di clausura dell’annesso convento domenicano è un ampia grata in ferro battuto caratterizzata da una fitta decorazione dominata al centro da una grande colomba in stucco, simbolo dello Spirito Santo. L’addobbo interno è, invece, piuttosto scarno, inseguito ad una serie di furti che si sono ripetuti negli anni passati. Particolare interesse artistico ha un dipinto raffigurante la Crocifissione, firmato da Giuseppe Pataria e datato 1835, collocato sopra l’altare maggiore in sostituzione di un atela di uno stesso autore andata perduta. L’opera presenta Cristo Crocifisso con la testa reclinata all’indietro e gli occhi rivolti al cielo, mentre esala uno sospiro dalla bocca semiaperta, e intorno la Madonna, S. Giovanni e la Maddalena.
L’ampiezza originaria della Chiesa si restringerà, nel secolo XIX, per inserirvi la sala d’accesso in seguito all’abbassamento del suolo stradale per creare la via nuova.
Di fronte la chiesa c'è la fontana della Badia al di sopra della quale si apre la porta del "borgo medievale di ferravecchio" che circondava il castello.